«Ogni volta che suono Mozart scopro nuove sfumature»

Alessandro Taverna anticipa il repertorio che proporrà durante il Concerto per i bambini. 

Il pianista Alessandro Taverna parteciperà all’ottava edizione del «Concerto per i bambini» in programma al Teatro Sociale mercoledì 6 dicembre con inizio alle 20.45. Accanto alla Filarmonica del Festival diretta da Pier Carlo Orizio, l’apprezzato
solista veneto, già vincitore del Concorso Leeds nel 2009, interpreterà il celebre Concerto per pianoforte e orchestra K488 di Mozart. La parte sinfonica del programma include l’ouverture mozartiana da «Le nozze di Figaro» e la Sinfonia n. 1 di Beethoven. Promossa dalla Onlus «Una mano per i bambini», l’iniziativa musicale raccoglie fondi a sostegno di progetti per l’infanzia in Myan-mar e nelle Filippine.

«Il Concerto K 488 di Mozart – dichiara Alessandro Taverna – appartiene alle composizioni di questo autore giustamente più famose ed eseguite. Dei tre movimenti s’imprime subito nella mente il bellissimo Andante con il suo tema di carattere malinconico, ma anche i due tempi veloci sono di pari ispirazione. Tra i Concerti per pianoforte e orchestra mozartiani il 488 è forse il più immediato: conquista al primo ascolto. Io stesso l’ho messo in repertorio molto presto, ma è vero che con gli occhi
della maturità si apprezzano sfumature sempre nuove.
Un’altra sua particolarità consiste nel dialogo alla pari tra solista e orchestra: si tratta quindi di un brano che dà molta soddisfazione a tutti gli esecutori».

Oltre a Mozart, quali compositori predilige?
Nei prossimi mesi porterò in tournée il Quarto Concerto di Beethoven. Ma adoro anche il Novecento francese, a cui ho dedicato il mio ultimo disco con le «Images» e «L’isle joyeuse» di Debussy, «Gaspard de la Nuit» e «La Valse» di Ravel. È un repertorio che ho sempre amato, quello che forse mi rispecchia più da vicino.

La versione originale per pianoforte di «La Valse», oltre a presentare grandi difficoltà tecniche, pone all’interprete problemi a livello testuale: è d’accordo?
Sì, è un pezzo problematico, tanto che ogni pianista si prepara una «sua» versione. Nella mia ho cercato di valorizzare al massimo la componente orchestrale.

Recentemente Jordi Savall ha dichiarato che la musica classica nel mondo contemporaneo sembra in declino. Che ne pensa un giovane pianista come Lei, oggi in piena attività?
Se dicessi che va tutto bene, forse difenderei la mia categoria, ma rischierei di essere insincero. Savall affronta la questione in
termini provocatori, d’altronde sono domande che ci poniamo tutti: sappiamo di aver scelto una strada difficile. È evidente che oggi c’è un maggior legame tra musica classica e marketing. Gli stessi parametri estetici mutano ad una velocità sorprendente. Ma l’importante è che i musicisti mantengano un loro credo. A mio parere, in un mondo in cui tutto diventa più difficile e imprevedibile, una parte crescente del pubblico cerca nella musica classica messaggi e punti di riferimento che appaiono oggi ancora più importanti rispetto al passato.

Marco Bizzarini

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