Recensione: Gli accademici della Scala (Teatro Petruzzelli, 16 marzo)

BARI – Non possiamo che dire un bel grazie! al Teatro Pubblico Pugliese e ai suoi dirigenti, per averci dato questa possibilità extra-ordinaria, fuori dell’ordinario cioè, e per due notevoli ragioni. La prima: aver LORO accettato di organizzare a Bari-teatro Petruzzelli, giovedi 16 marzo, un ‘evento’ musicale che non rientrava affatto nei compiti istituzionali di quell’ente regionale che, come è noto, si occupa invece di teatro di prosa di qualità e della sua diffusione sul territorio regionale pugliese.

La seconda: aver loro permesso al folto pubblico presente nel bel teatro di corso Cavour, di ascoltare dal vivo una compagine orchestrale di giovani e giovanissimi, e di converso riflettere sullo straordinario patrimonio strumentale che (nonostante tutte le discrasìe della educazione musicale nel nostro bel Paese) ci trasciniamo dietro e ci portiamo dentro, grazie ai Conservatori di musica statali laboratori privilegiati di cotanta bella gioventù musicale. Va da sé che scorrendo i nomi dell’organico dell’orchestra, per altro molto ben diretta da un altro giovane come il pesarese Michele Mariotti, ci siamo doppiamente inorgogliti nel vedere lì presenti e ascoltare alcuni giovani musicisti di belle speranze che sappiamo di provenienza meridionale, nati e cresciuti cioè qui, nelle terre musicali del Sud; e i cui cognomi ci dicono molto in tal senso (la monopolitana Roberta Rubinetti  ad esempio, insieme ai Totaro, Amenduni, Macrì, Russo, Suppa…); per non tacere infine di una fuoriclasse (almeno per noi) nella persona del primo flauto della baby Orchestra della Scala, la signorina Chiara Scucces.

La serata era nobilitata da un pubblico foltissimo composto di giovani soprattutto, entusiasti sino al punto di applaudire tra un tempo e l’altro della famosa sinfonia ‘Dal Nuovo Mondo’ di Dvoràk, o peggio all’interno di uno stesso movimento del concerto per pianoforte KV 466 di Mozart… segno quello che la Educazione alla musica d’arte è una strada ancora in salita per coloro i quali frequentano le nostre scuole! Un cenno finale merita anche il giovane solista al pianoforte, Alessandro Taverna, dotato di bella tecnica e chiara musicalità; il suo bis con musiche scoppiettanti di Friedrich Gulda, andava nel senso della serata: musica classica con una spuntatina jazz. Ad majora dunque per tutti e… W la Musique!

Pierfranco Moliterni*

(Corriere Nazionale http://www.corrierepl.it/2016/03/18/gli-accademici-della-scala/)

 

*Professore associato di Storia della musica moderna e contemporanea e Storia del melodramma all’Università di Bari

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