Review (Corriere della Sera): Filarmonica, alla Scala la vitalità di Luisi sul podio e il pianista Taverna

L’ultimo concerto della stagione della Filarmonica della Scala è l’occasione per conoscere il pianista Alessandro Taverna, 33enne veneto di cui si parla un gran bene. Lo si musura come solista nel Concerto n. 2 di Liszt, pagina decisamente fuori dai canoni affrontando la quale Taverna rivela un suono chiaro e omogeneo, tecnica sicura e un fraseggio libero e arioso, un po’ «vecchia scuola», che lo distingue dalla maggioranza dei coetanei. Insomma, è un pianista vero. Non sa di laboratorio. È tutto da seguire.

Ancor più sorprendente tuttavia è la prova di Fabio Luisi (nella foto). Sorprendente perché lo slancio, l’energia, la vitalità, la cura sonora e la capacità di abbandono con cui esegue Don Juan e Ein Heldenleben di Richard Strauss trascendono i termini di un’esecuzione tecnicamente ineccepibile (che con Strauss è già molto) attestandosi su quelli di una prova ispirata, solare, godibilissima. Lo applaude meritatamente il pubblico e l’orchestra, in un modo che così unanime e lusinghiero è raro.
Enrico Girardi

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