Review: Gran finale al Festival di Portogruaro (Il Giornale della Musica)

Ovazione per Alessandro Taverna, l’Orchestra Filarmonica Slovena e il direttore Michele Gamba durante il concerto conclusivo del 40° Festival Internazionale di Musica di Portogruaro

Sarà difficile provare a immaginare il programma del prossimo Festival Internazionale di Musica di Portogruaro dopo l’evento di chiusura della Quarantesima edizione tenuta venerdì 9 settembre al Teatro Russolo della città. Nella doppia veste di direttore artistico e pianista, Alessandro Taverna si è unito all’Orchestra Filarmonica Slovena diretta da Michele Gamba per interpretare il Concerto n. 3 di Rachmaninov. Sin dalle prime note della celebre melodia, che nell’immaginario comune si è impressa come la via di accesso a una delle opere più temute di sempre, Taverna dona momenti di grande poesia intrisa di una dolcezza malinconica, sostenuta da un suono intenso e sempre perfettamente calibrato sia nelle oasi più distese e delicate, che nei passaggi di forte concitazione. Non gli appartiene il gusto per l’esplosione esibizionistica, che contrappone abilmente con un approccio più composto, di stampo cameristico e di piena intesa con l’orchestra. Su questa linea si è mosso anche nell’imponente cadenza che conduce al secondo movimento, così come nell’ultimo tempo dove ha cavalcato con agilità ed eleganza il suono orchestrale. Anche nella sferzata finale Alessandro Taverna non smette mai di rinvigorire l’innato virtuosismo con una serie infinita di timbri cangianti da rendere l’esibizione un’esperienza unica.

Diversi minuti di applausi hanno letteralmente saturato lo spazio al punto da ostacolare il discorso di ringraziamento del direttore artistico, almeno fino a quando non si è seduto ancora una volta al pianoforte per donare una disincantata esecuzione di un Corale di Bach nella versione di Egon Petri.

Alberto Massarotto

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