Review: Musica sinfonica made in Italy (Il Ponte)

A conclusione del Festival della Valle d’Itria un bel concerto diretto da Alvise Casellati con brani di soli compositori italiani

MARTINA FRANCA, 3 agosto 2017 – Un programma ben impaginato che accosta, ed è un dato abbastanza eccezionale, tre brani sinfonici di autori italiani. La quarantatreesima edizione del Festival della Valle d’Itria ha lasciato in serbo per l’ultimo appuntamento concertistico una piacevole sorpresa, mettendo a confronto tre diverse epoche: il trentaduenne Domenico Turi, un illustre (ma in Italia ben poco eseguito) operista e sinfonista a cavallo tra otto e novecento come Alberto Franchetti e, fra i due, il celeberrimo Nino Rota.

  
(photo courtesy of Paolo Conserva, Festival Internazionale della Valle d’Itria)

Inserito fra i due brani, il Concerto in mi minore per pianoforte e orchestra “Piccolo mondo antico” di Nino Rota, autore ben noto soprattutto per la sua produzione legata al cinema. E infatti, ascoltando la musica di Rota, si rimane sempre un po’ delusi per dover fare a meno delle immagini. Eseguita per la prima volta a Napoli nel 1978, questa partitura si rivela facile e accattivante all’ascolto: grazie alla bacchetta di Casellati, che le imprime un andamento molto fluido, e all’abilità alla tastiera del bravo Alessandro Taverna, che ha dovuto sostenere un grosso impegno tecnico soprattutto nel primo movimento, ‘allegro tranquillo’. In accordo con il titolo, il trentatreenne pianista veneziano ha saputo ricreare atmosfere garbatamente retrò, che – dopo un secondo movimento dall’andamento lirico (‘andante’), dove l’ispirazione di Rota appare forse più debole – ritornano nel conclusivo ‘allegro’. Grande successo, e meritatissimo, per il solista e legittimo orgoglio fra il pubblico per aver ascoltato musica italiana. Con la consapevolezza, una volta tanto, di non aver niente da invidiare agli stranieri.

Giulia Vannoni

http://www.ilponte.com/musica-sinfonica-made-in-italy/

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