Teatro Carlo Felice di Genova: Schoenberg Piano Concerto (Luisi/Taverna)

16 June, 2023
8:00 pm
Teatro Carlo Felice, Genova
Concerto for Piano and Orchestra
Teatro Carlo Felice di Genova: Schoenberg Piano Concerto (Luisi/Taverna)
Alessandro Taverna
Il Maestro Fabio Luisi chiude la stagione dell’Opera Carlo Felice Genova con un immenso concerto. Solista al pianoforte Alessandro Taverna.

ARNOLD SCHÖNBERG
Concerto per pianoforte e orchestra op. 42

GUSTAV MAHLER
Sinfonia n. 5 in do diesis minore

Pianoforte
Alessandro Taverna

Direttore
Fabio Luisi

Orchestra dell’Opera Carlo Felice Genova

 

Lo Schönberg del primo decennio americano (1933-1942) è un compositore che, pur senza mai rinnegare l’avanguardia di cui era stato artefice (con l’introduzione della tecnica dapprima atonale e poi seriale), tende a uno sguardo retrospettivo. In particolare, si trovano nelle prime opere americane – tra le quali il Concerto per violino, la Suite per orchestra d’archi, l’Ode a Napoleone – tracce chiare dei suoi primi passi, quando esordiva in una Vienna ancora attraversata dalla temperie tardoromantica di Mahler, Schreker e del primo Strauss. Non fa eccezione il Concerto per pianoforte e orchestra op.42, pagina del ’42 densa nel linguaggio eppure fluida nel passo, che venne battezzata da Leopold Stokowsky a New York il 6 febbraio 1944, solista Eduard Steuermann.

La serie dodecafonica che sta alla base dell’opera è concepita in modo da creare un tessuto armonico che richiama, in modo ora più ora meno esplicito, il sistema tonale. Ne risulta un percorso espressivo che lo stesso Schönberg illustrò così, rifiutandosi però che la spiegazione fosse stampata sulla partitura: «La vita era così facile (Andante) – ma all’improvviso scoppiò l’odio (Molto allegro) –, si creò una grave situazione (Adagio) – tuttavia la vita continua (Giocoso). Tale percorso “emotivo” può essere naturalmente percepito e interpretato in modi differenti; nessun dubbio però sulla varietà di combinazioni messe in atto tra il solista e l’orchestra, sulla raffinatezza di un’orchestrazione che non lascia mai spazio alla retorica e sull’unità del disegno formale, garantita dall’incessante elaborazione dei motivi.

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